Spritz, nato a Venezia, famoso nel mondo.
La nascita dello Spritz si perde nelle lotte del Risorgimento Veneziano, quando gli Asburgo tenevano la Serenissima Repubblica piegata sotto il pugno di ferro del maresciallo Radetzky.
È un abitudine consolidata, per i lavoratori veneti, fare una pausa a metà mattina, con “un’ònbreta e un poco de cicheti” e si sa che un ònbra tira l’altra.
Scrutando le nebbie del tempo è facile immaginare gli agenti austriaci, avvolti nei loro candidi mantelli col chepì di traverso aggirarsi per calle e per rii.
Basta ricordare lo splendido film di Visconti, “Senso” con la meravigliosa Alida Valli: contessa veneziana dedita alla causa irredentista che si innamorava follemente dell’odiato nemico, l’attore americano Farley Granger, tenete austriaco di bel portamento ma di scarse qualità morali.
Lo Spritz, un drink nato per alleggerire
Se battellieri e lavoratori del popolo ben reggevano il calice di bianco, non era altresì facile per gli oppressori competere nel bere, così iniziarono a chiedere una spruzzata di seltz nel loro vino, per evitare di mostrarsi ciondolanti e indecorosamente ubriachi.
È probabile che la diffusione dell’aperitivo annacquato degli austriaci avvenne con l’avvicendamento delle guarnigioni nelle varie caserme venete.
La moda dello Spritz che conosciamo oggi, però, esploderà a partire dagli anni Settanta quando al vino bianco e all’acqua frizzante si aggiunge un terzo ingrediente: il Select.
Se prima è stato citato il film di Visconti non si può ignorare la sequenza di un altro film dal titolo simile. Anche questa versione è ambientata a Venezia ma negli anni dell’occupazione nazista: “Senso45”, girato dal più veneziano tra i registi Tinto Brass, dove una sensualissima Anna Galliena, in preda allo sconforto e alla gelosia nei confronti del tenebroso tenente delle SS, interpretato da Gabriel Garko, beve uno Spritz con Campari in un bar alla Giudecca.
Cominciarono così a essere serviti decine di Spritz diversi, da bar a bar, da città a città.
Spritz nato locale, diventato internazionale.
Gli attuali ingredienti di questo aperitivo sono pochi: vino bianco, seltz, scorza di limone e poi si potrebbe tracciare una mappa ideale per tutto il Triveneto, in base al liquore aggiunto.
Fino alla fortunata campagna pubblicitaria di Aperol, questo aperitivo era sostanzialmente consumato nel Veneto.
In anni più recenti lo Spritz, grazie al fascino del Made in Italy, ha conquistato anche diversi paesi esteri. Oggi lo si può bere a NewYork, a Londra e in molte altre famose metropoli.
La ricetta ufficiale di Aperol Spritz
approvata dall’IBA
- Riempi il calice di ghiaccio
- Versa 3 parti di Prosecco D.O.C. (9cl)
- Aggiungi 2 parti di Aperol (6cl)
- Completa con una parte di Soda (3cl)
- Guarnisci con una fettina di arancia
Questa è la leggenda storica dello Spritz, la realtà di oggi è che questo miscelato è sicuramente l’aperitivo che piace di più ai giovani. Si fanno dei veri e propri Spritz party e la fantasia del bartender è messa alla prova. Probabilmente le sequenze dello spot pubblicitario di Aperol hanno fatto da catalizzatore.
Girando per la rete si trovano blog e siti dedicati a questo aperitivo ed è un continuo passa parola, tanto che possiamo bere ottimi Spritz nei piccoli bar di periferia o in quelli più alla moda.
È bello pensare che, dopo più di un secolo e mezzo, quello che era nato come aperitivo simbolo di un Italia che si voleva tener divisa, oggi è il collante di un’intera generazione che si ritrova unita nel sceglierlo.
Pubblicato da dammiundrink.it
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